di Fabio Arangio
Library, biblioteca e non libreria
Lo ammetto, nel tempo, ci sono cascato spesso. Forse perché da ragazzo passavo molto tempo nelle librerie di Firenze. Poi purtroppo sono quasi tutte scomparse, come anche i tanto amati negozi di dischi, per far spazio a ristoranti e negozi di abbigliamento. Un po' di nostalgia ma il mondo va avanti.
Library, biblioteca
Istintivamente library / 'lɑɪˌbreri / continua a ricordarmi la parola "libreria" ma ormai non ci casco più! Library è la biblioteca dove si prendono in prestito i libri o si studia in rigoroso silenzio.
Bookshop, libreria
Libreria, invece, si dice bookshop / 'bʊkʃɒp /, letteralmente negozio di libri, perché appunto qui si comprano i libri.
I libri di carta
Chiamatemi nostalgico, ma i libri per me sono di carta. La cultura della smaterializzazione dei testi in ottica ambientalista la capisco. Capisco l'inutilità di documenti cartacei che ingialliscono ed occupano posto. Benissimo la smaterializzazione dei documenti nella Pubblica Amministrazione e negli uffici commerciali. Avere file digitali e non documenti cartacei rende tutto più veloce e facile.
Ma la lettura di un libro coinvolge tutti i sensi, la vista, l'ascolto, il tatto. Almeno per me. La carta poi può essere prodotta in modo responsabile e un libro, di solito, rimane, non è un volantino usa e getta.
Sono anche cresciuto studiando, quando potevo, in biblioteca. Era il luogo dove trovavo silenzio, dove costringermi a concentrarmi ai tempi dell'università. E dove incontravo i miei amici. Studiavamo individualmente ma poi nelle pause ci ritrovavamo per un caffè o una passeggiata.
Ah, bei tempi! Altri tempi.