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La "Dichiarazione sul continuo avanzamento dei diritti umani delle persone LGBTIQ in Europa" ha riaperto un dibattito sia in Italia sia in generale in Europa che, al di là del tema in essere, evidenzia uno stato dell'Unione Europea ancora immaturo e non coeso
Pubblicato il in Inglese dal mondo
di Gloria Patricia Taylor

Testo della Dichiarazione Europea sui diritti LGBTIQ (17 maggio 2024)

La mancata firma da parte dell'Italia sul sulla "Declaration on the continued advancement of the human rights of LGBTIQ persons in Europe" (Dichiarazione sul continuo avanzamento dei diritti umani delle persone LGBTIQ in Europa) ha riaperto un dibattito interno al Paese sulla maggiore o minore apertura sul tema della lotta alla discriminazione e in particolare della libertà di orientamento e identità sessuale, oggi detto di genere.

Ma forse - elemento più importante e sui cui lavorare - ha anche evidenziato, al di là dell'argomento specifico, che l'Unione Europea è ancora lontana da esprimere una Unione convinta e coesa al di là dei facili proclami di aderenza.

In questo spazio, essendo il testo scritto in inglese, vogliamo affrontare l'argomento partendo dalle parole e cercando di capire la natura del testo e partendo dalle sue parole e non dalle emozioni che il tema inevitabilmente suscita. Quindi un approccio quanto più possibile oggettivo e basato sulla parola scritta, base per poter avere un dibattito costruttivo. Spesso, ahimè, fondiamo tanti ragionamenti su titoli trattati come slogan e non sui veri contenuti poi sviluppati dai testi.

Il testo della Dichiarazione è disponibile pubblicamente e partiamo quindi da dove poterlo trovare e consultare.

Dove trovo il testo della Dichiarazione sui diritti LGBTIQ in Europa del 2024?

Il testo è disponibile nella versione ufficiale in lingua inglese sul sito del Belgian presidency of the Council of the European Union come documento PDF: Declaration on the continued advancement of the human rights of LGBTIQ persons in Europe.

Cos'è una Dichiarazione ufficiale in un contesto politico ed europeo?

Veniamo ora a capire cosa è una Dichiarazione, che valore ha a livello sia normativo sia politico, essendo atto diverso da un regolamento, una direttiva o da una legge.

Una "Dichiarazione" (Declaration) nel contesto dell'Unione Europea è un documento formale attraverso il quale le istituzioni dell'UE, come il Consiglio, la Commissione o il Parlamento Europeo, esprimono una posizione comune su un determinato tema.

Queste dichiarazioni possono riguardare una vasta gamma di argomenti, dai diritti umani alle politiche economiche, e rappresentano un impegno politico collettivo dei firmatari.

Peso di una Dichiarazione: un impegno politico e morale

Le dichiarazioni non hanno forza di legge e non sono vincolanti come i regolamenti o le direttive. Tuttavia, rappresentano un impegno politico e morale delle istituzioni o degli Stati membri che le sottoscrivono.

Obiettivo di una Dichiarazione: favorire un certo orientamento politico comune

Quindi una Dichiarazione non è un atto realmente vincolante ma è teso a favorire una certa politica presso gli Stati Membri, si potrebbe dire preparando il terreno per futuri atti legislativi o politiche comuni. Anche, come abbiamo visto promuovendo consapevolezza presso l'opinione pubblica e suscitando un dibattito anche mediatico.

La voce mediatica di una Dichiarazione

Come abbiamo appena detto, una Dichiarazione echeggia nell'opinione pubblica attraverso i media sempre più diffusi e permeanti la nostra vita nella comunicazione professionale, istituzionale e privata. Una Dichiarazione ha quindi anche lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica su temi importanti e intorno i quali si basa il successo della coesione culturale e politica dell'Unione.

Un impegno ufficiale

Detto questo, è pur sempre un documento ufficiale in cui gli Stati firmatari si impegnano ad andare in una determinata direzione.

Cosa dice la Dichiarazione dell'Unione Europea sulla promozione dei diritti umani delle persone LGBTIQ?

Analizziamo alcune parti fondamentali del testo in inglese della "Declaration on the continued advancement of
the human rights of LGBTIQ persons in Europe", con traduzione in italiano.

L'uguaglianza e la non discriminazione sono valori già affermati nell'Unione Europea

Equality and non-discrimination are core values and fundamental rights in the EU, enshrined in Article 2 of the Treaty on the European Union, Article 10 of the Treaty on the Functioning of the European Union and Article 21 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union.

(L'uguaglianza e la non discriminazione sono valori fondamentali e diritti fondamentali nell'UE, sanciti dall'articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea, dall'articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea e dall'articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea.)

Firmata il 17 maggio 2024 nel contesto della conferenza "Pride Alliances and Policy: Towards a Union of Equality", la Dichiarazione riafferma l'impegno dell'UE per l'uguaglianza e la non discriminazione, basato sugli articoli 2 e 10 del Trattato sull'Unione Europea, sull'articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE e sul diritto internazionale.

Si ricorda quindi che la difesa dei diritti di tutti contro ogni discriminazione è un dato di fatto e un elemento indiscusso e indiscutibile dell'Unione.

The European Union Treaties, the Charter and international law guarantee the enjoyment of human rights to all regardless of differences based on following grounds sex, racial or ethnic origin, religion or belief, disability, age or sexual orientation.

(I trattati dell'Unione Europea, la Carta e il diritto internazionale garantiscono il godimento dei diritti umani a tutti, indipendentemente dalle differenze basate su sesso, origine razziale o etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale.)

L'identità di genere ed altre forme di espressione di genere

Other grounds including gender, gender identity, gender expression or sex characteristics are protected by national law in various Member States. The European Parliament, the Council and the Commission share a responsibility in ensuring the promotion and protection of equality and anti-discrimination. Affirming the principle of equality is imperative; putting it into practice is equally essential. This holds specifically true for LGBTIQ1 persons who remain at risk in this regard.

(Altri aspetti, come il genere, l'identità di genere, l'espressione di genere o le caratteristiche sessuali, sono protetti dalla legge nazionale in vari Stati membri. Il Parlamento Europeo, il Consiglio e la Commissione condividono la responsabilità di garantire la promozione e la protezione dell'uguaglianza e della lotta contro la discriminazione. Afferma il principio dell'uguaglianza è imperativo; metterlo in pratica è altrettanto essenziale. Questo è particolarmente vero per le persone LGBTIQ, che rimangono a rischio in questo senso.)

Immediatamente dopo, si entra invece in un ambito ancora più avanzato di difesa di diritti su cui c'è dibattito e intorno ai quali si sono ad esempio coniati nuovi termini che vanno a modificare in parte il significato di alcuni termini, come ad esempio sesso, sessualità, genere e l'acronimo LGTBITQ di cui, attraverso una nota a margine, la Dichiarazione dà la seguente definizione:

Definizione dell'acronimo LGBTIQ

The acronym LGBTIQ is used to encompass a range of sexualities and gender identities and stands for "Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Intersex and Queer". The use of this acronym is not intended to exclude anyone. Other variations of this acronym exist and can be used interchangeably.

(L'acronimo LGBTIQ è utilizzato per includere una gamma di sessualità e identità di genere e sta per "Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender, Intersessuale e Queer". L'uso di questo acronimo non è inteso a escludere nessuno. Esistono altre varianti di questo acronimo che possono essere utilizzate in modo intercambiabile.)

Il cuore della Dichiarazione: continuare a incrementare i diritti delle persone LGBTIQ in modo coeso e condiviso

We are committed to advancing the rights of LGBTIQ persons together.

(Ci impegnati a portare avanti e incrementare insieme i diritti delle persone LGBTIQ.)

L'obiettivo della Dichiarazione non è solo prendere atto di norme e valori già affermati ma di portarli avanti (advancing) per superare altre sfide dal momento che, mentre si prende atto che nell'Unione Europea tanti progressi sono stati fatti, si prende anche atto che siamo ancora lontani da una soddisfacente ed effettiva tutela dei diritti delle persone LGBTIQ (acknowledging the progress made while emphasizing that real equality is far from achieved for LGBTIQ persons in the EU).

L'impegno fattivo chiesto dalla Dichiarazione agli Stat Membri dell'Unione Europea

Veniamo alla parte che certamente ha condizionato l'apposizione o meno della firma da parte degli Stati, i punti in cui si chiede un impegno fattivo con riflessi normativi per perseguire il fine inclusivo delle persone LGBTIQ e di protezione contro atti di discriminazione nei loro confronti.

  • Further advance the legal protection and recognition of the fundamental rights of LGBTIQ persons and fully ensure non-discrimination in all areas of life as well as the full application of EU legislation (Promuovere ulteriormente la protezione legale e il riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone LGBTIQ e garantire pienamente la non discriminazione in tutti gli ambiti della vita, nonché la piena applicazione della legislazione dell'UE)
  • Remain committed to countering the spread of misinformation and the instrumentalization of LGBTIQ persons (Continuare ad impegnarsi nel contrastare la diffusione di disinformazione e strumentalizzazione delle persone LGBTIQ)
  • Further enhance the Protection of LGBTIQ persons, both online and offline, from any form of exclusion hatred, discrimination and violence, including the prohibition of conversion practices (Migliorare ulteriormente la protezione delle persone LGBTIQ, sia online che offline, da qualsiasi forma di esclusione, odio, discriminazione e violenza, incluso il divieto delle pratiche di conversione)
  • Commit to continue supporting work on social acceptance of LGBTIQ persons and alliance building, as a key element in countering the growth and influence of the antiLGBTIQ movement undermining the full enjoyment of human rights for all (Impegnarsi a continuare a sostenere l'accettazione sociale delle persone LGBTIQ e sulla costruzione di alleanze, come elemento chiave nel contrastare la crescita e l'influenza del movimento anti-LGBTIQ che mina il pieno godimento dei diritti umani per tutti)
  • Further ensure equal access to healthcare services for LGBTIQ persons, taking into account their specific needs (Garantire ulteriormente l'accesso equo ai servizi sanitari per le persone LGBTIQ, tenendo conto delle loro specifiche esigenze)

Lo stato legale tra coppie non dello stesso sesso

Nella lista puntato in cui si indicano le azioni che impegnano gli Stati, si conclude con un argomento specifico, lo stato legale (legal status) tra coppie omosessuali (same-sex couples) - fattispecie all'interno della quale rientra anche l'istituto delle unioni legali e quindi del matrimonio.

Provide for legal status for same-sex couples, in application of the case law of the European Court of Human Rights

(Prevedere uno status legale per le coppie dello stesso sesso, in applicazione della giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo)

Cosa significa firmare la "Dichiarazione sul continuo avanzamento dei diritti umani delle persone LGBTIQ in Europa"

Firmare la "Dichiarazione sul continuo avanzamento dei diritti umani delle persone LGBTIQ in Europa" da parte di uno Stato implica promulgare leggi o aggiornarle per garantire una maggiore protezione legale e riconoscimento dei diritti LGBTIQ.

La possibilità di usufruire in concreto ei diritti potrebbe richiedere la creazione di enti ad hoc o la modifica di pratiche, ad esempio di accesso al servizio sanitario oltre che erogazione di sovvenzioni e sussidi tenendo conto di nuovi parametri più inclusivi.

Lo Stato poi si deve impegnare anche a livello mediatico per promuovere l'accettazione sociale e collaborare con organizzazioni della società civile per sostenere i diritti delle persone LGBTIQ.

Quindi se da un lato è una dichiarazione di buoni intenti, esiste anche un risvolto più tecnico e che tocca aspetti burocratici e finanziari che possono aver condizionato la decisione dell'apposizione della firma o meno sulla dichiarazione, che, come vedremo dall'elenco dei firmatari che segue, non è stata unanime.

Paesi firmatari della "Dichiarazione sul continuo avanzamento dei diritti umani delle persone LGBTIQ in Europa":

  • Belgio
  • Polonia
  • Danimarca
  • Cipro
  • Irlanda
  • Grecia
  • Lussemburgo
  • Paesi Bassi
  • Malta
  • Estonia
  • Austria
  • Finlandia
  • Germania
  • Portogallo
  • Slovenia
  • Francia
  • Svezia
  • Spagna

Paesi non firmatari della "Dichiarazione sul continuo avanzamento dei diritti umani delle persone LGBTIQ in Europa":

  • Italia
  • Ungheria
  • Romania
  • Bulgaria
  • Croazia
  • Lituania
  • Lettonia
  • Repubblica Ceca
  • Slovacchia

Perché l'Italia non ha firmato la "Dichiarazione sul continuo avanzamento dei diritti umani delle persone LGBTIQ in Europa"

Discorso complesso e su cui nessuno ha una risposta definitiva. Le ragioni sono molteplici e coinvolgono il piano politico ed in particolare equilibri strategici in Europa, questioni di "sensibilità etica, la condivisione o meno della scelta di determinati termini scritti nella Dichiarazione e molti altri aspetti che talvolta i titoli dei giornali banalizzano da una parte e dall'altra.

L'interferenza delle prossime Elezioni Europee

Non ultimo, la vicinanza delle prossime elezioni Europee non hanno favorito una scelta del tutto oggettiva e disinteressata, e questo riguarda sia la scelta della mancata firma sia la scelta di come, anche da opposte posizioni, leggerla.

La dichiarazione ufficiale del Governo Italiano

La motivazione principale e più significativa dato il suo ruolo di Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità è stata espressa da Eugenia Maria Roccella, la quale ha imputato alla Dichiarazione gli stessi difetti della così detta proposta di legge Zan, già respinta con voto negativa dal Parlamento Italiano, proposta di legge che definiva e normava l'identità di genere.

Il parallelo con il disegno di legge Zan

In realtà le similitudini non ci sono, se non nell'argomento trattato. Il disegno di legge Zan era stata respinto in particolare per la parte che andava a dare una definizione dell'identità di genere che scritta in modo non del tutto corretto - per ammissione dello stesso promotore Alessandro Zan - e che lasciava una ampissima interpretazione, quindi di fatto una incertezza interpretativa, ritenuta inaccettabile da gran parte del parlamento Italiano, a quel tempo non espressione della attuale maggioranza politica.

Il parallelo con il disegno di legge Zan, già respinto, e la presunta coerenza con la mancata firma della Dichiarazione in sede europea, per chi scrive non sembra essere una motivazione appropriata.

Il testo della Dichiarazione è tutto sommato molto generico, non si spinge a identificare fattispecie normative precise che definiscano l'identità di genere e fondamentalmente auspica una condivisione di principi fondamentalmente già condivisi anche dall'Italia.

Le vere motivazioni della mancata firma: retroscena e dicotomia destra-sinstra nel panorama politico europeo

Riteniamo quindi che la scelta italiana di non firmare la Dichiarazione trovi le sue più profonde motivazioni in retroscena politici che possono sottostare alla dichiarazione stessa e ad una tensione tra due poli ben distinti che ripropongono la dicotomia tra destra e sinistra in Europa.

Lo stato dell'Unione Europea

Negli Stati Uniti d'America, ogni anno il Presidente fa il così detto discorso sullo stato dell'Unione negli Stati Uniti (State of the Union Address). Un discorso annuale che il Presidente degli Stati Uniti tiene di fronte a una sessione congiunta del Congresso e nel quale il Presidente riporta sulla situazione attuale della nazione, delineando i successi raggiunti e proponendo le priorità legislative e politiche per l'anno a venire. Questo evento è un'occasione per il Presidente di comunicare direttamente con il popolo americano, evidenziando le sfide e le opportunità che il paese deve affrontare.

In Europa non esiste un momento così simbolico ed emblematico, e lo stato dell'Unione (Europea) si evidenzia proprio in occasione di dibattiti come quello sulla "Dichiarazione sul continuo avanzamento dei diritti umani delle persone LGBTIQ in Europa". La divisione sule tema che ha portato molti Stati a non firmare la Dichiarazione evidenzia che la strada da fare per una convinta Unione è ancora lunga e che i tempi della storia spesso non si misurano in anni o decenni ma forse in secoli.


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