di Fabio Arangio
Traditional media, new media e social media e apprendimento
Il mio punto di vista sull'argomento nasce da 11 anni di insegnamento nel settore della comunicazione con corsi dedicati alla storia e sviluppo dei media nel tempo. I media tradizionali (carta e voce, i primi annunci, poi i primi poster, gli strilloni). I web 1.0 con la loro struttura gerarchica e controllata. Quindi internet 2.0 e i social media con la loro struttura decentralizzata e diffusa.
Il mio punto di vista nasce anche dal fatto di essere io stesso un genitore.
Brevissima introduzione allo sviluppo dei media nel tempo
A differenza della maggior parte delle persone ho vissuto lo sviluppo dei media all'interno della mia carriera professionale. Da graphic designer la carta stampata e la pubblicità era il mondo in cui mi muovevo. Poi c'erano già i new media ed ho ricordo del passaggio della televisione dal bianco e nero ai colori. Fino all'avvento di internet , l'esplosione dell'ecommerce e dei contenitori di contenuti, i così detti social media, dove i contenuti non sono più gestiti e "imposti" in modo gerarchico da soggetti accentratori ma in modo diffuso e decentrato da chiunque di noi voglia contribuire.
Internet 2.0 e social media: l'illusione della cultura a portata di mano
Proprio come ho titolato, è un'illusione. Ne parlavo con un altro genitore mentre i bambini giocavano fuori al parco in una serata di mezza estate. Esiste sì una disponibilità impressionante di informazione universalmente accessibile ma non esiste ordine e non esiste selezione. Come cantava una canzone di qualche tempo fà, siamo soggetti a too much information
, e il nostro cervello ha difficoltà a selezionare l'informazione valida da quella che non lo è, l'informazione da trattenere sotto forma di ricordo nella memoria dalle informazioni passeggere. per comprendere meglio il meccanismo della memoria, puoi leggere i precedenti articoli Ripetizione, sinergia e sinestesia. I fondamenti dell'apprendimento del bambino e Usiamo i 5 sensi (anzi 6) per insegnare l'inglese ai bambini.
Altro problema è la tipologia di informazione. Si tratta in stragrande maggioranza di una informazione risolutiva, che offre la soluzione a una problematica, i così detti tutorial senza in realtà insegnare a risolvere il problema (il metodo). Per questo tutti seguendo step by step un tutorial su YouTube possiamo fare una torta fantastica, un disegno straordinario, o riparare qualcosa senza in realtà imparare a farlo. In altre parole, senza apprendere.
In che modo Buzzy English utilizza gli strumenti tecnologici
la nostra idea fin da subito è stata quella di non rinunciare al modo tradizionale di insegnare l'inglese, l'interazione di un insegnante madrelingua con il bambino.
L'idea è quella di utilizzare le nuove tecnologie per farlo, rendendo meno dispendioso in termini di tempo (nessuno spostamento) e più divertente venendo incontro a un mondo tecnologico in cui comunque il bambino è immerso e abituato.
Fino a ora tutte le nostre esperienze di insegnamento con Buzzy English sono positive, senza eccezioni. Buzzy English è un'opportunità straordinaria per il bambino, noi ci crediamo fino in fondo.
Prima di chiudere il discorso, propongo un contenuto di Federico Pistono sull'argomento.